Come coltivare il rosmarino a casa

Tra le piante aromatiche più amate e diffuse nel nostro paese troviamo sicuramente il rosmarino, un vegetale che appartiene alla stessa famiglia della salvia e del basilico, noto in cucina per insaporire piatti di carne, legumi, patate e preparare decotti.

Si tratta di una pianta estremamente semplice da coltivare che può essere tenuta in un vaso così come nell’orto. Quando cresce l’arbusto forma piccoli cespugli che possono essere collocati sul balcone oppure occupare un angolo del giardino. Il consiglio è tenerlo nei pressi della cucina in maniera da poter utilizzare all’occorrenza il singolo rametto di rosmarino. Anche i fiori dal tipico colore bianco e viola, sono commestibili.

Come coltivare il rosmarino: dal clima al terriccio

Il clima preferito dal rosmarino è caldo con un’esposizione abbondante al sole, ma si adatta bene anche in posizione di ombra parziale e offre una buona resistenza alle temperature più rigide. Anche in montagna è possibile coltivare con successo il rosmarino che teme però le gelate di media durata ed in tal caso va protetto con teli.

Per quanto riguarda il terreno il rosmarino preferisce una terra arida e asciutta, poichè non soffre in maniera particolare i periodi di siccità. È importante però che il terreno ad ogni modo non risulti mai troppo bagnato e a tale proposito è possibile unire ad una qualità di terreno compatto e argilloso dell’eventuale sabbia.

Il rosmarino può essere seminato partendo proprio dai suoi piccoli semi, riprodotto per talea o moltiplicato da una propaggine. In questo caso è sufficiente prelevare un rametto di circa 10 o 15 cm da una pianta già cresciuta, preferibilmente nella parte più bassa della stessa e il più possibile vicino alle radici.

Scelta del vaso e irrigazione del rosmarino, ecco una semplice guida!

  1. Le fogli ad ago vanno tolte e lasciate solo in cima, la corteccia va leggermente sbucciata alla base del rametto perchè sarà il punto da cui dovrà emettere le radici. Basta lasciare il rametto in acqua e dopo 3-7 giorni lo sposteremo nel vaso, esattamente quando le radici saranno riconoscibili. Il vegetale può essere poi trapiantati direttamente in campo o in un contenitore più grande.
  2. I rametti possono essere tagliati in qualsiasi periodo dell’anno ma è consigliabile per il trapianto scegliere il periodo primaverile per quanto riguarda il Nord Italia o l’autunno per quanto riguarda le zone meridionali più calde.
  3. Si tratta di una pianta perenne che non necessita di essere seminata tutti gli anni e richiede poche cure. Si tratta di un sempreverde che smette di crescere con il caldo eccessivo. Per quanto riguarda l’irrigazione, spesso basta l’umidità dell’aria ma l’acqua è necessaria soprattutto durante il primo anno di età in caso di grande calura estiva. Ad ogni modo la pianta va bagnata sempre con estrema moderazione per evitare che le radici marciscano.
  4. Per quanto riguarda nello specifico l’invaso, è sempre meglio scegliere un contenitore grande che garantisce un migliore sviluppo e necessita di un’irrigazione meno frequente. Basta innaffiare ogni 10 15 giorni senza sottovaso, per evitare ristagni potenzialmente nocivi.
  5. La concimazione non è necessaria ma l’apporto di azoto e potassio può risultare utile per favorire la fioritura. La concimazione può essere eventualmente effettuata una volta l’anno privilegiando quelle a lenta cessione e quindi evitando concimi liquidi. Si tratta di una pianta particolarmente robusta che non teme particolarmente né malattie nè parassiti.

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