Sapete che per misurare la piccantezza di un peperoncino esiste una apposita scala SHU (scala di Scoville, dal nome del chimico che l’ha ideata) che va da zero a 16milioni? L’ultimo indice si riferisce a un contenuto puro di capsaicina che corrisponde a quel principio attivo che determina la piccantezza.
Il peperoncino calabrese, rinomato per la sua forza sul palato, raggiunge i 25.000 SHU mentre il famoso Habanero arriva fino a 700.000 SHU, giusto per farci una idea! Se quindi siete amanti del piccante estremo, oppure siete semplicemente curiosi e volete sorprendere i vostri ospiti, ecco una breve guida alla coltivazione di uno dei peperoncini più piccanti del mondo.
Come coltivare Habanero in casa
Questi peperoncini Habanero sono tanto piccoli quanto piccanti: la loro pianta si riconosce dalle foglie ovali e dal verde intenso, un arbusto che si estende leggermente più in altezza che in larghezza ed è caratterizzato da una chioma folta. Questa pianta richiede una ottimale esposizione alla luce del sole e il suo clima ideale è caldo, con un suolo ben drenato. Il periodo migliore per piantare i semi è lontano dal periodo dell’anno in cui c’è rischio di gelate. Questi semi devono essere quindi indicativamente interrati tra marzo e maggio.
Prima di piantare i semi è bene preparare il suolo con un fertilizzante organico abbondante e una sufficiente irrigazione. I semini vanno immersi nell’acqua salata per quarantott’ore circa in maniera da favorire la germinazione. Un altro trucco utilizzato per stimolare la nascita è l’immersione in una soluzione a base di camomilla per uno o due giorni.
Dopo averli bagnati, i semi vanno disposti su tre fogli di carta assorbente e sistemati in una scatola di plastica forata in maniera che la luce e l’aria possano passare dopodiché vanno bagnati di nuovo e lasciati asciugare, bagnando nuvoamente ogni volta che l’acqua evapora e i semi si asciugano. Questa scatola deve essere collocata in un ambiente caldo e umido.
I tempi di germinazione sono piuttosto brevi, circa 6-8 giorni a una temperatura di 27° ma impiegano un mese se la temperatura è più bassa, circa 15°. Al di sotto di questa temperatura i semi non riusciranno a germinare e marciranno.
Come far crescere l’Habanero: la cura del suolo
Le piante vanno innaffiate tutti i giorni abbondantemente e lasciate alla luce, naturale o artificiale, per almeno 14 ore. Quelle trapiantate all’interno hanno bisogno di rinforzarsi per almeno una decina di settimane prima di poter essere portate outdoor e si tratta della soluzione migliore se si vive in un ambiente dal clima rigido. Di solito si devono contare almeno 6 foglie mature prima di procedere al travaso, scegliendo all’esterno il luogo più esposto al sole.
Per mantenere il suolo più caldo si può utilizzare un telo di plastica con dei fori praticati in corrispondenza di ogni pianta: in questo modo il terreno trattiene più acqua e si contiene il fenomeno delle erbe infestanti. Inoltre le coperture aiutano ad evitare il surriscaldamento delle piantine e a fare in modo che non si secchino e non si rompano.
Quando raggiungono le sei settimane di vita possono essere fertilizzate con un quarto di cucchiaino di azoto ed è importante rimuovere gli insetti aiutandosi con acqua o sostanze appositamente formulate per i prodotti alimentari. I tempi di maturazione dell’habanero si completano nel giro di 120 giorni e possono essere raccolti quando sono ancora verdi o diventano rossi, come accade nell’ultima fase di maturazione. L’importante è ultimare il raccolto prima che le temperature si abbassino e quindi entro l’autunno. I peperoncini possono essere conservati così come sono per tre settimane dalla raccolta oppure essiccati, congelati o messi sott’olio sottaceto.
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