Il fungo porcino è uno dei funghi più popolari in cucina, amatissimo per il suo sapore unico e prelibato. I funghi porcini presentano un aspetto tozzo e sono caratterizzati da grandi dimensioni. Famosi per i risotti, per le scaloppine e per diversi piatti tipici hanno un gusto inconfondibile e possono essere usati per preparare svariate specialità.
Sono comuni nei boschi di querce e castagni, e nelle abetaie. Tuttavia non tutti hanno la possibilità di recarsi nei boschi per poterli raccogliere e neanche le capacità: infatti la ricerca richiede una certa competenza, conoscenza della zona e soprattutto esperienza.
Inoltre la scelta va fatta con estrema attenzione, dal momento che il rischio di intossicazione è davvero molto alto e le conseguenze che potrebbero incorrere non sarebbero affatto indifferenti..
Quindi sono moltissime le persone che si chiedono come coltivare funghi porcini nel proprio orto, magari per guadagno o magari per hobby. Sicuramente coltivarli non è un’impresa facile come in apparenza potrebbe sembrare. In aggiunta occorre molta costanza e tanta pazienza.
Ecco qui di seguito alcuni consigli utili su come coltivare i funghi porcini nel proprio orto.
Coltivazione dei funghi porcini: consigli utili
Le caratteristiche ambientali sono di vitale importanza per la crescita dei funghi porcini. Infatti il fungo vive in simbiosi con le radici degli alberi, tuttavia la sua coltivazione deve essere organizzata cercando di ricreare le condizioni ideali tra substrato del terreno, sottobosco e condizioni climatiche.
La coltivazione di funghi porcini avviene attraverso una tecnica particolare, la micorizzazione che consiste nel creare un rapporto di simbiosi tra il fungo e le radici degli alberi, al fine di ricevere il giusto nutrimento per la sua crescita.
L’ambiente ideale del fungo deve essere caratterizzato da una particolare condizione di umidità, e di illuminazione solare. Per quanto riguarda il terreno invece, esso deve essere costituito di terriccio dove già in passato altri funghi porcini si sono sviluppati.
Ma prima di procedere con una coltura di piante micorizzate è necessario effettuare delle analisi chimiche e fisiche del terreno. Per vedere i primi frutti occorre attendere qualche anno. Anche l’incerto responso potrebbe arrivare dopo svariati anni.
Come potete constatare si tratta di una tecnica molto difficile e soprattutto onerosa analoga a quella prevista per il tartufo, con la differenza che in natura il fungo porcino è molto più abbondante del tartufo.
Qual è il periodo migliore per coltivare i funghi porcini
Il periodo migliore in cui avviare la coltivazione dei funghi porcini è quello autunnale, anche se possono essere coltivati anche in primavera ed in estate, mentre per quanto riguarda le condizioni di crescita ideali, che possano garantire un perfetto habitat di crescita, consigliamo un ambiente umido, con una temperatura compresa tra 15° e 20° C, un terreno ricco di sostanze organiche ed una posizione ombreggiata, al riparo dalla luce solare diretta.
Come coltivare i funghi porcini in serra
Tuttavia negli ultimi anni le moderne tecniche di agricoltura stanno sviluppando alcune coltivazioni sperimentali in serra. Sfruttando sempre il principio di creare una certa simbiosi tra pianta e fungo, ci sono molte aziende che producono alcune specie della famiglia Boletus, ricreando in questo modo le condizioni ideali di un habitat in serra.
Con questo tipo di tecnica si sviluppa un fungo simile al porcino. Questo tipo di fungo nasce tra maggio e ottobre e ha una produzione soprattutto commerciale. Questa tecnica è ancora in fase di sperimentazione, ma ci sono delle testimonianze che segnalano un prezzo del fungo in alcuni casi superiori al porcino.
Prevenzione e gestione delle malattie del fungo porcino
La coltivazione dei funghi porcini può rappresentare un’attività appagante e redditizia, ma come per qualsiasi altro tipo di coltura bisogna essere consapevoli delle potenziali malattie che possono verificarsi (qui l’approfondimento sulle malattie delle piante), pertanto sarà necessario mettere in pratica una strategia preventiva, che possa appunto preservare la salute dei porcini, ed eventualmente saper intervenire per risolvere un problema ormai in corso.
Cominciamo con la prevenzione. Come prima cosa, bisogna garantire un ambiente di crescita ottimale, che dovrà essere mantenuto nel tempo.
A tal proposito, dovrai utilizzare un substrato di alta qualità, assicurare condizioni di crescita ideali e adottare alcune pratiche igieniche. Ad esempio, risulterà fondamentale sterilizzare regolarmente gli attrezzi da giardinaggio e rimuovere tempestivamente eventuali funghi malati o morti, e come già osservato in precedenza, assicurare ai funghi un buon ambiente in cui prosperare.
Un’altra efficace strategia preventiva efficace consiste nella rotazione delle colture: coltivare diverse specie di funghi all’interno della stessa zona di coltivazione può evitare l’accumulo di patogeni specifici per una specie, condizione che permette di mantenere il fungo porcino in buona salute.
Per quanto le azioni preventive siano utili ed efficaci, potrebbero comunque non bastare ad evitare malattie ed infestazioni, pertanto, dovrai essere preparata ad ogni evenienza.
Se i funghi dovessero sviluppare una determinata patologia, come la muffa bianca e la muffa grigia, dovrai agire in modo tempestivo, prima che la malattia si diffonda in modo irreversibile, portando inevitabilmente il fungo porcino alla morte.
La muffa bianca si manifesta con un rivestimento bianco e polveroso che appare sulla superficie del fungo: in presenza di questo sintomo, dovrai rimuovere immediatamente i funghi infetti e sterilizzare l’area circostante.
La muffa grigia, invece, può provocare l’appassimento e la morte dei funghi, de anche in questo caso, la rimozione e la sterilizzazione saranno le prime azioni da compiere.
In alcuni casi potrebbe essere necessario ricorrere a dei fungicidi per controllare le malattie dei funghi porcini, ma è fondamentale utilizzarli con cautela poiché possono avere effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana. Prima di utilizzare un fungicida, dovrai identificare correttamente la malattia (magari consultando un esperto) ed esaurire tutte le altre possibili opzioni d’intervento.
Articolo aggiornato il 13 Maggio 2024
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